In questa epoca non abbiamo bisogno solo di azioni di promozione e meno che mai di azioni che sviliscano e rendano “banale” e di basso profilo il lavoro degli psicologi e soprattutto delle psicologhe, troppo spesso ignorate anche dalla Comunicazione Istituzionale dell’ENPAP, come visto nella recente campagna.
Non serve tanto convincere le persone, che sono già più che consapevoli del loro malessere crescente, quanto consentire di poter andarsi a curare, non avendo in molti accesso ai servizi pubblici ormai sovraccarichi e sotto organico, dove i pensionati non vengono rimpiazzati e le emergenze hanno saturato da anni le poche risorse disponibili.
Oggi le persone non hanno solo il bisogno di superare il problema di andare dallo psicologo, hanno anche il bisogno di superare le difficoltà economiche che impediscono loro di rivolgersi ai privati.
Hanno bisogno del bonus psicologico, dello psicologo delle cure primarie, di consultori psicologici di prossimità, di più psicologi nelle scuole, nelle aziende, nei servizi di salute mentale e così via.
La pubblicità ENPAP non solo banalizza e svilisce il nostro lavoro, ma è fuori stile e fuori centro rispetto ai tempi, rispetto ai bisogni post pandemia.
Sul pezzo e in prima linea nel promuovere la psicologia c’è invece in pieno il CNOP e il suo Presidente Lazzari, a cui dobbiamo la posizione della psicologia su tutti i media in prima pagina negli ultimi due terribili anni, smuovendo coscienze e leggi in parlamento, a supporto degli psicologi e della cittadinanza.